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Milano vende Moda e la Prof - Un'aliena alla Fashion Week


Sessant’anni suonati, milanese DOC, ho vissuto il ’68, Mary Quant, il Piper. Ho goduto la Milano da bere, ho adorato un giovane e bellissimo Giorgio Armani. Eppure sono un’aliena.

Milano, capitale della moda, non mi ha mai particolarmente interessata. Mondo superficiale, fatuo. Tanta gente che si bea di appartenervi e, aldilà dei grandi geni, arranca pur di ricavarsi il suo piccolo spazio. Lo so, è una vergogna, scusatemi ma io sono una vecchia prof, una superpratica e nella moda proprio non mi ci ritrovo

Poi, ieri, ecco la svolta.

Torno da scuola e non riconosco più la mia vecchia via. Fermento incredibile, auto lussuose, elegantissimi autisti che sembrano modelli e modelli che sembrano straccioni, fotografi, caos, musica. Il caro, decrepito garage che per tanti anni ha ospitato la mia Mini, è ora una galleria d’arte, nonché location per le sfilate della Fashion Week. Mi aggiro con aria noncurante e mi piace. Scorgo il tintore, il fruttivendolo ed il farmacista. Fingiamo indifferenza, ma siamo orgogliosi.

Ma non finisce qui. La mia vecchia amica Laurence, ideatrice e musa di LATC, sempre all’avanguardia nelle attività cittadine, mi propone oggi una giornata ‘di vita’. Aperitivo in Piazza Cordusio nel superbo Palazzo dei Giureconsulti con invito alla sfilata di Rocco Barocco alle 15. Andiamo a curiosare. L’aperitivo offerto da una prestigiosa marca di autovetture si trasforma in realtà in un sostanzioso buffet di finger food. Il prosecco ci inebria.

Attacchiamo bottone con una coppia di giornalisti e, incredibile a dirsi, ricevo anche un lusinghiero complimento. Non mi capita tutti i giorni. Due giovani hostess promettono di accompagnarci in navetta alla sfilata. In realtà si va a piedi. Poco importa. Il sole è radioso, l’aria frizzante, Via Dante brulica. Due tizi ci vorrebbero fermare per un’ intervista televisiva. Non ho parole, giornata memorabile.

Al Castello ci aspetta il grande tendone stile tropici con annesso gorgoglio d’acqua di sottofondo. Ci guardiamo in giro. Passa un fotografo. Per un attimo pensiamo di essere al centro dell’attenzione, ma no, c’è solo una fascinosa acquirente, scusate buyer, araba al nostro fianco che riceve coccole ed attenzioni.

Poi il sussulto della musica e l’entrata delle modelle. Magre, sì, ma belle, ..e che belle! Indossano completi deliziosi e mi pare all’improvviso che anch’io potrei permettermeli. Riscopriamo tanti richiami al passato e concludiamo che, frugando tra i vecchi cimeli del nostro armadio, potremmo rispolverare capi ancora attuali. Il tutto si conclude in una decina di minuti.

Ma che mondo, che frenesia, che giovani impegnati e speranzosi, che energia positiva! Pensiero davvero banale, non scopro nulla di nuovo, ma respiro un’aria sconosciuta. Intravvedo spiragli di luce per il futuro e sento che ce la faremo.

Cara vecchia Milano, sono in ritardo di qualche decennio, ma sei riuscita a stupirmi! La vecchia prof è conquistata e fiera.

Anna Pisani

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Ciao for now

Laurence Franzini

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