Carnevale di Roma - Dove ci si può lasciare andare
Semel in anno licet insanire !
A Carnevale ogni scherzo vale !
Dal latino all’italiano: due proverbi che sottolineano come il Carnevale offra ad ognuno di noi l’occasione di... “lasciarsi andare”.
Se l’antica Roma dedicava al dio Saturno i Saturnali - sfrenate feste pagane - la Roma del Quattrocento sotto Papa Paolo II festeggia il Carnevale – che da essi deriva – con eccezionali celebrazioni. Quando il Pontefice trasferisce la sua residenza a Palazzo Venezia, il centro storico e in particolare la via Lata (attuale via del Corso) diviene il luogo dei festeggiamenti carnascialeschi, che vengono magnificati da scrittori e poeti anche stranieri come Stendhal, Dickens e Goethe che, partecipando al carnevale del 1778, scrive :
“Il Carnevale a Roma non è una festa data al popolo, ma una festa che il popolo dà a se stesso. Il governo non fa né preparativi, né spese. Non illuminazioni, non fuochi d’artificio, ma un semplice segnale che autorizza ciascuno ad essere pazzo e stravagante quanto gli pare e piace, e annuncia che, salvo le bastonate e le coltellate, tutto è permesso."
Quando il suono della campana del Campidoglio dà inizio al Carnevale, le botteghe chiudono, i balconi e le finestre del Corso sono addobbati e la strada diviene il salone delle feste.
Molto apprezzati sono i carri allegorici fatti allestire da nobili e cardinali, che raffigurano le glorie del proprio casato o di quello del papa regnante.Moltissime sono le maschere che affollano il Corso, a piedi o in carrozza, fino ad arrivare alla festa finale dei “moccoletti”.
Durante l’ultima sera di carnevale ogni maschera ha un moccolo (lumino, fiaccola o lanterna) in mano che deve essere mantenuto acceso, mentre si deve cercare di spegnere quello di altre maschere. A tarda notte la campana del Campidoglio suona per ricordare che il carnevale si è concluso.
Dopo il 1870, ancora per qualche anno, si continua a celebrare il Carnevale con i carri, le corse dei berberi e le mascherate ; poi gradatamente gli splendori del Corso diventeranno un ricordo delle cronache e delle immagini di quadri e incisioni lasciate dai numerosi spettatori di 4 secoli di “allegrezze”.
Questa è un po’ la storia del Carnevale romano che attualmente, pur non avendo il fascino di quello di Venezia o quello della sfilata dei carri allegorici di Viareggio, coinvolge grandi e piccini. Sono soprattutto i bambini a travestirsi impersonando gli eroi dei loro fumetti preferiti o i personaggi delle fiabe: ed ecco le vie riempirsi di piccoli Batman, Uomo Ragno, Harry Potter, Biancaneve, Cappuccetto Rosso, Principesse varie e…. anche qualche adulto azzarda un travestimento per strada o nelle feste a casa di amici .
Stelle filanti e coriandoli colorano le vie della città in festa, mentre il profumo di frappe e castagnole – tipici dolci di questo periodo – si diffonde nell’aria.
Quest’anno il Carnevale romano si svolgerà fino al 5 marzo : i festeggiamenti cominceranno sabato pomeriggio a Piazza del Popolo, da cui, secondo tradizione, partirà la Grande Sfilata ispirata alla famosa corsa dei cavalli berberi caratteristica dell’antico Carnevale romano.
Sono in programma concerti, rappresentazioni della Commedia dell’Arte, sfilate in maschera, esibizioni di arte equestre, sia in centro che in periferia, mentre le gallerie e i musei ospiteranno importanti mostre sul tema del Carnevale.
Arrivederci a Roma !
Guest Blogger : Donatella Costa who manage LATC Roma